venerdì 22 novembre 2019

Tassa di Soggiorno? No Tassa di sbarco, e spiego il perché

Torna di moda in questo periodo il tema della tassa di soggiorno. Dalla politica all'imprenditoria, le posizioni sono divergenti su alcuni punti.
A mio avviso si sta discutendo su temi in cui il tassato (cioè il turista) non viene minimamente considerato, anzi, lo si vede solo come una cash cow (mucca da mungere) senza dare il giusto peso a quanto sta realmente facendo, cioè contribuire con una piccola spesa al miglioramento del suo soggiorno in un luogo dove non essendo residente, comporta un dispendio di energie locali che i soli residenti non sarebbero in grado di sopportare.

Da varie fonti si parla di numeri, di presenze, di euro al giorno a persona, dei bilanci dei comuni, e di come potrebbero essere investiti questi introiti. Purtroppo ci si sta focalizzando su un parametro di re-investimento sbagliato, che non rende giustizia a chi effettivamente da il contributo economico, cioè al turista. Quando si sente dire che i soldi possono essere spesi per la promozione turistica, non è chiaro infatti come esattamente dovrebbero esser spesi. Se si intende promozione del territorio come veicolo pubblicitario all'estero per far conoscere ancora di più la nostra regione, cioè per far venire più turisti, mi trova profondamente contrario.

Io non sarei certo contento se i miei soldi dati per una tassa di soggiorno venissero spesi per far venire altre persone. Sarei più contento se venissero usati per dare un servizio tangibile a me come turista che pago la tassa. Un impiego immediatamente tangibile e quindi percepito subito dal turista potrebbe essere ad esempio quello sull'ambiente, cioè avere il luogo fruibile e Sano e Pulito (a casa mia Sano e Pulito hanno un solo significato, non si deve vedere neanche un mozzicone di sigaretta in giro). Avere 100.000 presenze in più concentrate in un piccolo comune per un periodo incostante, può rappresentare uno sforzo economico di risorse che con i soldi dei soli residenti, evidentemente non si potrebbe affrontare. Avete mai invitato a casa vostra 20 persone? Avete o no dedicato più tempo per preparare la Vostra casa per essere il più accogliente, pulita e sicura? Avete sopportato questo sforzo da soli? Quindi sapete cosa vuol dire. Non siamo organizzati per farlo tutti i giorni, e quindi abbiamo riscontrato una difficoltà in più. Pensate a cosa vuol dire gestire 100.000 presenze in più dei residenti in una sola settimana.
Non solo. Se il turista viene messo a conoscenza che quei soldi vengono investiti anche per la sua sicurezza, magari è ancora più contento e felice di spenderli, e magari anche molto più di 1 euro al giorno.
Sicurezza di che tipo? Magari azzerando gli incendi estivi, che casualmente coincidono con il periodo di maggior affluenza. Bella figura che ci facciamo quando gli incendi arrivano in prossimità delle zone turistiche... Diranno "ma questi sardi non sono in grado neanche di difendere il proprio territorio"
Ci sono altri esempi sulla sicurezza? Ad esempio migliorando l'illuminazione delle strade, o la segnaletica stradale, o aumentando i controlli di sicurezza di ogni tipo, o anche il numero delle guardie mediche.
Non ci si è mai chiesti cosa rende sicura una vacanza?
Chi va in vacanza è sempre attento a queste cose.
In veste di Amministratore Delegato di un piccolissimo Tour Operator che gestisce poco più di 40.000 chiamate l'anno con oltre 4 milioni di visitatori sul sito, è evidente che abbiamo dalla nostra la "voce" di chi vuole pianificare una vacanza in Sardegna. Noi li ascoltiamo, prima durante e dopo il loro soggiorno. I feedback sono importantissimi. Non credo mai che nessun assessore al turismo negli anni abbiamo mai chiesto feedback ai vari tour operator. Non è mai stato fatto. Beh, c'è sempre tempo, e molto da imparare.
Chi meglio di un tour operator allora può dirti come applicare un principio di finanza amministrativa che può avere un evoluzione positiva dell'industria turistica?
Basta farsi una semplice domanda: Pagheresti per avere una vacanza in mezzo al verde, in un territorio rispettoso della natura, pulito in ogni suo angolo, sicuro nelle sue strade, sicuro per la tua famiglia e i tuoi bambini?
Non c'è da aggiungere molto altro.
Ora passiamo ai numeri.
15 milioni di presenze. Sono quelle ufficiali. Quindi sottostimate. Quindi si farebbe pagare solo alle presenze registrate. Questo non è sostenibile.
C'è una sola strada per risolvere il problema che è la tassa di sbarco.
Molto semplice da applicare.
Come distribuirla? semplice.
La Regione Sardegna dovrà dotarsi di un piano straordinario per l'ambiente (pulizia e protezione territorio) e un piano straordinario per la sicurezza della viabilità destinando le risorse sulla base delle presenze registrate in ciascun comune. Quindi chi fa presenze in nero non si becca nulla. Cioè stimola le amministrazioni a fare i dovuti controlli.
Se fosse 1 euro, si avrebbero 15 milioni di euro, ma se fossero anche 150 milioni di presenze, la cifra non sarebbe molto alta, cioè 150 milioni di euro, per cui non si potrebbe ipotizzare più di quanto sopra descritto, cioè pulire le strade e renderle più sicure in ogni suo angolo, oltre a prevedere un servizio di guardie mediche vicine ai luoghi di maggior afflusso. Sicurezza, Ambiente, Salute. Immediatamente visibili come servizi, dal momento in cui il turista atterra o attracca nell'isola.
Senza tener conto della sua scalabilità. Più presenze si avranno,  più si avrà necessità di servizi . Un sistema economico modulare e scalabile senza troppe difficoltà, identificando parametri di crescita univoci per la gestione dei servizi, come? volete un esempio, semplice, senza stare li a fare uno studio, un parametro potrebbe essere mettere una guardia medica ogni 1500 "presenze turistiche" giornaliere ad un massimo di 15 minuti di distanza di raggiungibilità. Wow che servizio. Solo questo a livello di promozione ci darebbe un boost non indifferente.
Oppure? L'isola da incendi ZERO. Altro boost commerciale, altro che promozione turistica classica...
Ancora? La Regione d'Italia più pulita, anzi d'Europa! Come? basta volerlo. mi sembra anche stupido dire come fare. Si fa e basta.
Ma forse è troppo difficile da capire per i nostri politici e magari anche per qualche imprenditore, e nel turismo sappiamo tutti che l'evasione fiscale è altissima, soprattutto per chi maneggia contanti in loco e che ha a che fare direttamente con il turista. Tasse non pagate che poi sarebbero potute servire per pagare i servizi per i quali oggi è necessario far pagare i turisti.
Quindi occhio a quando si sente dire che ci sono imprenditori contrari alla tassa di soggiorno, perché probabilmente la necessità arriva dal fatto che c'è qualcuno che non la paga.
Bene, ora scatenatevi con le Vostre opinioni, perchè questa è solo la mia. Niente di chè.

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